Ottone Marabini è nato a Trieste il 10 dicembre del 1919; il padre Ottone Marabini era di origine bolognese e la madre Maria De Manzano era invece discendente da una nobile casata triestina. La sua famiglia per ragioni di lavoro si dovrà trasferire dalla città giuliana a Venezia, dove il piccolo Ottone frequenterà prima le scuole elementari e poi quelle secondarie, distinguendosi per un’innata propensione al disegno e ai colori, convincendo il padre ad iscriverlo, successivamente, ai corsi presso l’Istituto Statale d’Arte, ai Carmini. Conseguito il diploma, specializzandosi nella disciplina del mosaico, che pure gli avrebbe già permesso di partecipare ai concorsi per l’insegnamento, decide di continuare gli studi alla locale Accademia di Belle Arti, scegliendo la sezione Decorazione tenuta allora da un famoso maestro quale Guido Cadorin, con il quale condividerà la stessa passione per le antiche tecniche dell’affresco, del mosaico e della pittura. conoscenze da lui ulteriormente sviluppate sugli esempi dei grandi protagonisti dell’arte veneta, dal Quattrocento al Settecento, intraprendendo con regolarità anche il mestiere di restauratore, ambito in cui per le sue straordinarie competenze sarà alquanto ricercato da antiquari e da collezionisti.
Ritratto dell’artista Mario MarabiniRitratto dell’artista Mario MarabiniInizia l’attività espositiva nel ’46 con una mostra personale assieme a un collega, Romualdo Scarpa, presentando una serie di mosaici di raffinato gusto per l’abilità esecutiva ed invenzione formale. Tiene in seguito numerose mostre personali di pittura e partecipa con successo alle annuali rassegne collettive dell’Opera Bevilacqua La Masa. Si dedica a diversi generi artistici, sia pittorici che calcografici, riscuotendo lusinghieri successi ed ottenendo per riconosciuto merito l’utilizzo di un atelier a Palazzo Carminati messo a disposizione per i giovani artisti della storica istituzione pubblica, Nel ’58, dopo l’incendio esploso nello studio a Cà Bernardo, che aveva distrutto tutte le sue opere di quel periodo, lascia la città che amava, per andare a vivere e a lavorare, ritirandosi con la moglie e con un più giovane amico pittore, Paolo Dal Fabbro, in un piccolo ed isolato paese della campagna padovana, Torreselle di Piombino Dese, dove costruirà sulla base di un suo progetto addirittura un singolare edificio con portico interno e che dovrà fungere da fattoria, da abitazione e da studio per i componenti che intanto avevano formato un sodalizio di affini ideali esistenziali ed artistici.
L’artista restio a mettersi in scena, malgrado gli inviti che gli arrivavano da galleristi e committenti, acconsentirà a tenere delle mostre a condizione che vi partecipasse anche la moglie pittrice e come lui molto preparata nelle tecniche del restauro di affreschi e dipinti antichi.
Espone comunque in varie città, tra cui, Brescia, Ferrara, Genova, Siena, Bassano, Trieste, Firenze, e in Francia, a Grenoble, a Parigi e a Genève in Svizzera. Ha eseguito mosaici monumentali su cartoni di Cadorin, Tito, Bergamini e su disegni propri. Sue opere sono state eseguite per diversi ambienti pubblici e privati, tra questi non si possono dimenticare i Mosaici Monumentali:
– 1938, Casinò Municipale di Venezia su cartoni di Guido Cadorin
– 1938, Cinema San Marco di Venezia su cartoni di Guido Cadorin
– 1939, Tempio Votivo a Possagno, TV, su cartoni propri e su cartoni di Luigi Tito
– 1946, Hotel Bauer a Venezia
– 1947, Ristorante Colomba a Venezia su cartoni di Bergamini
– 1959, Cittadella cristiana, Assisi, su cartoni di Bill Congdon
– 1959, Chiesa Episcopale di Montalto e Ripatransone, AP
– 1962, Cappella funeraria Villipenta, Mantova
– 1964, Ossario dei Caduti a S. Donà di Piave, su cartoni di Galletti.
Altre sue importanti opere musive si trovano a New York ed a Buenos Aires.
Realizza negli anni Settanta un ciclo di affreschi nella villetta Mirabello, a Bassano del Grappa. Sino alla tarda età esegue vari cicli di pittorici su temi paesaggistici e su motivi di complesse allegorie figurative con uno stile di inconfondibile impronta personale, dipinti in gran parte appartenenti a collezioni private. Muore il 12 ottobre del 1992 presso l’Ospedale di Camposampiero nel padovano.
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